Mutui, le erogazioni continuano a crescere ma non come prima
Secondo gli esperti il settore immobiliare rimane condizionato dalla situazione economica del paese e dalla penuria di lavoro stabile. Nove finanziamenti su dieci sono concessi a chi ha un contratto indeterminato.
Stefania Aoi
Aumentano i lavoratori con contratti precari, eppure le banche continuano a concedere il mutuo per la prima casa soprattutto a chi ha un posto stabile. Quasi nove finanziamenti su dieci sono erogati a dipendenti a tempo indeterminato e pensionati. Nemmeno un mutuo su dieci (l’8,7 per cento del totale) viene dato a liberi professionisti, lavoratori autonomi e titolari d’azienda e quindi a persone con un lavoro flessibile. E appena l’1,7 per cento ai lavoratori a tempo determinato. È così un po’ in tutta Italia: le banche hanno necessità di sapere che i soldi prestati potranno essere restituiti. Così molti italiani rinunciano a comprare e sono costretti all’affitto ‘forzato’.
È dal 2013 che le erogazioni di mutuo sono comunque in aumento. Anche perché ultimamente agli investimenti finanziari si preferisce quello sul mattone. E sebbene minore rispetto ai trimestri precedenti, anche nel 2016 continua la crescita delle erogazioni. In questo secondo semestre i mutui per l’acquisto della prima casa hanno raggiunto il 39 per cento delle erogazioni totali, secondo MutuiOnline (nel semestre precedente erano al 34 per cento). Tutto merito dello spread e del costo degli immobili molto basso. “Ma il settore – si legge in una nota diffusa dal gruppo immobiliare Tecnocasa – rimane condizionato dalla situazione economico-finanziaria del nostro Paese, dell’Eurozona”. Perché la richiesta dei mutui continui a crescere, secondo gli esperti, “sarà determinante capire quale sarà l’andamento del mercato del lavoro e, di conseguenza, quale il clima di fiducia delle famiglie”. Prosegue anche la corsa alle surroghe (la rottamazione del vecchio mutuo per prenderne uno a condizioni migliori) che rappresentano il 51,5 per cento delle erogazioni totali. Anche se il grande picco si è avuto l’anno scorso, grazie agli interventi della Banca Centrale Europea che sta continuando ad operare per sostenere i finanziamenti alle famiglie e alle imprese.
Ma chi sono coloro che riescono a ottenere un finanziamento dalle banche? Otto su dieci sono italiani (anche se crescono gli stranieri soprattutto rumeni, albanesi e moldavi), ha in media 39 anni e preferisce il tasso fisso (richiesto da 7 persone su dieci nei primi nove mesi dell’anno) a quello variabile (chiesto da poco più di due persone su dieci). Per quanto riguarda la durata, la maggioranza dei mutui erogati è a 20 anni (il 29,5 per cento) o a 15 anni (il 20,6 per cento). L’importo medio erogato è stato pari a 123mila euro in aumento rispetto al primo semestre del 2016 quando era di 116mila. I mutui sono distribuiti per il 40 per cento al Nord Italia, seguiti dal Centro con il 41,3 per cento, dal Sud (12,8) e dalle Isole (6 per cento).
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