Uffici e negozi, il 2016 il miglior anno per gli investimenti in Italia
Hanno raggiunto quota 8,7 miliardi secondo il consulente immobiliare Savilles. Era da un decennio che non si ottenevano risultati simili. Solo gli uffici valgono il 45 per cento del totale investito.
Stefania Aoi
Il 2016 è stato un buon anno per gli investimenti in immobili commerciali in Europa. Questi sono arrivati a toccare i 207 miliardi di euro e anche se in calo del 15 per cento rispetto al 2015, anno peraltro eccezionale, sono stati tra i maggiori registrati dal 2006 a oggi. Migliori, in questi ultimi dieci anni, ci sono stati solo quelli realizzati nel 2007. È quanto rivela l’ultimo report appena pubblicato dal consulente immobiliare Savills.
Soprattutto in alcuni mercati come l’Italia le cose sono andate molto bene. Nel Bel Paese gli investimenti sono addirittura aumentati del 25,5 per cento su base annua raggiungendo i circa 8,6 miliardi di euro, senza tener conto della vendita dell’Hilton Molino Stucky (280 milioni circa) e di Enel Portfolio (535 milioni). Era da 2007 che, secondo Savills, nel nostro paese non si raggiungeva una simile cifra. Le cause di questo risultato sono da ricercare nel calo del 31,4 per cento degli investimenti nel Regno Unito e del 8,7 per cento in Germania. Questi due paesi insieme però rappresentano ancora quasi il 55 per cento degli investimenti in immobili commerciali in Europa. Il Regno Unito si conferma il mercato più grande per gli investimenti commerciale per un valore di 59 miliardi di euro, seguito dalla Germania con 52,7 miliardi e dalla France con 27,4.
Il settore ufficio guida gli investimenti sul mercato immobiliare italiano che nel 2016 raggiunge i 3,9 miliardi di euro (circa il 45 per cento sul totale investito) tra cui 57 singole operazioni attive per un volume totale al di sopra di 3 miliardi di euro. Anche l’Agenzia delle Entrate parla di buoni risultati e di compravendite di uffici “in crescita del 12,5 per cento”, tanto da raggiungere “le 9.946 transazioni”.
Eri Mitsostergiou, direttore della Ricerca Europea di Savills, spiega che i Paesi Bassi, la Polonia e l’Italia si sono resi attraenti per via del livello dei rendimenti offerti che sono superiori a quelli dei principali mercati europei in alcuni segmenti. A Milano, Savilles parla di rendimenti netti per gli uffici al 4 per cento. Sempre più attraente anche il settore retail che registra circa 2,5 miliardi di euro di operazioni di vendita al dettaglio nel 2016. In questo modo arriva a valere un terzo del totale dei volumi investiti nel nostro paese. Forte l’interesse degli investitori soprattutto per città come Milano, Roma, Bologna e Torino. E c’è anche “un rinnovato interesse per il Sud”.
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